Il vuoto

 Il vuoto di quest' ultimo decennio (il decennio del selfie e delle immagini a tutto spiano, che riprendono visi, piatti cucinati, paesaggi vari, bocche di varia forma, sopracciglia e unghie, auto rumorose ma dal suono uguale), si idealizza negli interni delle abitazioni (case perfette nel loro design, qualunque sia lo stile) tutte apparentemente perfette come estetica ma vuote di idee. La nevrosi quotidiana va lasciata fuori dalle mura domestiche, il caos appartiene al mondo esterno, rifugio ed oasi di pace sono le parole chiave per definire la propria abitazione. Case costruite ad immagine e somiglianza del dio Instagram o del dio Pinterest. Tutte uguali, tutte noiosamente replicate nei dettagli, nei colori e nelle finiture. Perché per esistere devo omologarmi, devo globalizzare il mio gusto fino al punto di perdermi nel mainstream dominante, perdendo così la mia originalità, la mia identità. La mia unicità si rispecchia nel continuare a dare vita ad una idea non mia, nel perpetuare l' immagine costruita da qualcun'altro, identificando il mio gusto estetico ad un canone che si limita alla copia, evitando anche la più minima creazione. La creazione la lasciamo agli altri, a chi vuole osare.

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