La Gratitudine

 Se la nostra esistenza è priva di meraviglia, forse non siamo vivi quanto pensiamo.

Il punto centrale, dunque, è ripeterci quanto amiamo la vita.
E il modo migliore per farlo è sviluppare la gratitudine, imparare a dire "Grazie".

La gratitudine cui faccio riferimento è qualcosa di profondo e complesso: è gratitudine nei confronti della vita stessa, la gratitudine senza motivo, la più vera.

La gratitudine dell'essere qui e ora; dell'essere stati previsti perché qualcuno o qualcosa ci ha "visti prima" e ha fatto in modo che fossimo dove siamo. Possiamo chiamarlo Dio, Signore della creazione, amore, legge della casualità, dna...

Non importa il nome che gli diamo, ma il fatto che ci abbia portati dove siamo, a godere di questo istante.

La gratitudine incarna dunque qualcosa in più della semplice possibilità di dirsi vivo: è la capacità di prestare attenzione all'esistenza, riuscendo a godere di questo momento, del fatto che respiro, che il mio cuore batte, che piove, che fa caldo o freddo, che sono avvolto dal tenere abbraccio di una persona cara o che mi trovo in una situazione difficile ma sono qui, che questo attimo mi è dato, è il presente.

È un sentimento elevato, un'emozione pura, indipendente dagli eventi e incontaminata.

Siamo qui, questa è l'unica verità, e l'attimo che stiamo vivendo ci rende possibile interagire con il mondo.

Se sappiamo entrare in relazione con l'universo, siamo vivi nel senso pieno del termine.

Solo quando siamo aperti all'esistenza riusciamo a onorarla sul serio, perché nell'accoglierla ci rinnoviamo, lasciamo che scorra dentro di noi con tutti i suoi segni, i suoi perché, le sue sfaccettature, le sue domande.

Patrizio Paoletti

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