Crescita zero, Mary Poppins e il ritorno del cav...
I palinsesti a volte producono strane coincidenze
costringendo i telespettatori a varie acrobazie con il telecomando per poter
seguire, o sfuggire, programmi e notizie.
Il prime time di venerdì 7 dicembre 2012 sembrava l’elaborazione, se vogliamo anche
perfida, di un ignoto dottore degli “Affari tuoi” nazionali che stava per
rifilare un pacco, modello Duchesca, ai tranquilli spettatori.
Da un lato, Rai 1,
la crisi spiegata da Piero Angela, fornito di abbondante vaselina per non “urtare”
la sensibilità degli spettatori, e pieno di trucchi e sorprese in stile Mary
Poppins. Da un altro lato, Rai 3, la vera Mary Poppins con le sue lezioni
pedagogiche a base di pensiero positivo e di una diversa visione della realtà. Ma,
come se non bastasse, il finale a sorpresa lo scrive ancora lui.
Riepiloghiamo in breve: Angela descrive, secondo una sua logica
pseudo-scientifica, un Italia a crescita economica zero (0,1) nel periodo
2000/2011 ma siccome non vuole o non può fare nomi, non arriva ad emettere
sentenze di condanna nei confronti della classe politica, della finanza, delle
banche, degli immobiliaristi, degli industriali o di chi ha avuto
responsabilità dell’Italia in questo periodo.
Un dato emerge: ognuno di noi italiani ha un debito sulle
spalle sin dalla nascita e, per tutta la vita, dovrà sforzarsi di estinguerlo. Questo debito inoltre è aumentato proprio nel periodo 2000/2011. Viene
spontaneo chiedersi: ma se non l’ho contratto personalmente questo debito, ma
per quale motivo me lo devo accollare? Non sarebbe il caso che provvedesse a
ciò chi lo ha fatto?
La logica vorrebbe questo; nella pratica, invece, ci
insegnano e ci inculcano una serie di “stili di vita” o cosiddetti valori che,
basandosi sul senso civico e di responsabilità sociale al quale ognuno di noi è
sensibile, vanno ad alterare la logica delle cose fino al punto di sostituirci
ai reali responsabili se non addirittura pagando al posto loro.
Cosa c’entra allora Mary Poppins? Il film vuole trasmettere
una linea pedagogica ben precisa, secondo gli intenti di Walt Disney, unendo ad
una visione più ampia della vita divertimento, stupore, musica, ballo, canto;
inoltre, non si rivolge solo ad un pubblico di bambini ma, prevedendo che i
genitori accompagnino i propri figli al cinema, si propone come un manifesto propagandistico
di nuovi valori, di nuovi ideali, di un nuovo modo di intendere il proprio
quotidiano ed il rapporto con il mondo circostante.
Significativa la scena dei banchieri: la semplice decisione
da parte del bambino di destinare i suoi risparmi ad altro anziché versarli per
aprire un conto, provoca la crisi del sistema e la perdita del potere fino ad
allora detenuto dalla banca.
Messaggio indiretto: ogni nostro piccolo gesto può
avere una enorme influenza nel quotidiano.
E qui arriviamo alla notizia ritorno del cav... Proprio nella
serata in cui le cifre, illustrate da Angela nella sua trasmissione, decretano
l’assoluta incapacità di governare il Paese da parte del cav… e della sua parte politico/economica (se non per farsi
gli “Affari loro”), questi decide che deve ritornare…
Che dire? Ma non siamo già abbastanza inguaiati? ... noi speriamo che ce la
caviamo.
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